Un anno di donazioni del sangue cordonale

A distanza di un anno dall’attivazione, presso l’Ospedale Santa Chiara di Trento, della raccolta del sangue di cordone ombelicale in occasione del parto, riportiamo la testimonianza di Marianna Condini, l’ostetrica impegnata nel follow up degli aspetti legati alla donazione grazie alla borsa di studio finanziata dall’AIL Trentino, che spiega anche ai futuri genitori come aderire al progetto.


Dal mese di settembre 2013 all’Ospedale Santa Chiara di Trento i genitori possono decidere di donare il sangue del cordone ombelicale alla nascita del loro bambino. Un traguardo raggiunto: ma grazie a chi? Una serie di eventi hanno portato alla realizzazione del progetto, annoverando così anche il maggior ospedale del Trentino tra quelli dove è possibile raccogliere il sangue cordonale: un nuovo assetto del Reparto di Ostetricia, con la sensibilità di un Primario che a quest’opportunità ha sempre creduto, un cambio ai vertici del Coordinamento Trapianti, la sensibilità dei vertici aziendali e la coincidenza temporale della chiusura del punto nascita dell’Ospedale San Camillo che ha permesso a tante ostetriche di portare la propria esperienza in materia di donazione di sangue cordonale presso il nostro Ospedale. A dare la spinta decisiva, e quindi la partenza al progetto, è stata la borsa di studio, finanziata dall’AIL, che mi ha permesso, in qualità di ostetrica borsista, di dedicarmi quotidianamente a tutti gli aspetti del processo di donazione.

Nel cordone, infatti, sono contenute le cellule staminali, utili per curare malattie del sangue e del sistema immunitario, essendo in grado di generare globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. La donazione avviene al momento del parto, sia esso spontaneo o attraverso taglio cesareo, ed è indolore sia per il neonato che per la mamma. Dopo il clampaggio e il consecutivo taglio del cordone ombelicale, il sangue è raccolto tramite una sacca apposita. La raccolta del sangue cordonale avviene solo su esplicita adesione al progetto di donazione da parte dei futuri genitori.

Per poter partecipare alla donazione, i futuri genitori mi possono contattare verso la 32esima settimana di gestazione al numero 335 8238713 oppure alla casella di posta sanguecordonale@apss.tn.it. In questa occasione, si stabilirà la data per un colloquio individuale al fine di fornire maggiori informazioni e rispondere ad eventuali dubbi e domande; in seguito ad un riscontro positivo da parte della coppia, si potrà subito provvedere alla compilazione della modulistica necessaria. In quest’anno, i colloqui effettuati sono stati oltre 200: le coppie interessate sono in notevole aumento, ma i criteri di esclusione alla donazione sono numerosi includendo la salute della mamma, del papà nonché della gravidanza.

Dal mese di aprile 2014, inoltre, ho organizzato mensilmente un incontro informativo di gruppo presso il Consultorio di Trento in collaborazione con le Ostetriche del Territorio, al fine di creare un momento di informazione e discussione generale riguardo alla donazione di sangue cordonale con molte coppie di futuri genitori.

In un anno, presso il nostro Ospedale, abbiamo eseguito oltre 60 raccolte di sangue cordonale, un numero che può sembrare esiguo ma in realtà non lo è affatto, poiché, come già descritto, i criteri di esclusione alla donazione sono numerosi e, a questi, si aggiunge l’incognita dell’idoneità del cordone ombelicale (per esempio quando il cordone è troppo corto la raccolta non è possibile). Quest’ultima non è purtroppo prevedibile durante la gravidanza, nemmeno tramite l’ecografia, ma si valuta solamente al momento della nascita. Grazie alla testimonianza e al passaparola dei genitori, si è creata una vasta rete di solidarietà riguardo all’importanza della donazione del sangue cordonale e all’occasione, quindi, tramite una nuova vita, di offrire una possibilità concreta di cura ad altre famiglie.

Marianna CondiniOstetrica borsista AIL Trentino

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