Ha preso avvio il 4 luglio la terza edizione del Progetto Vela, che quest’anno, dopo il successo delle due passate edizioni, ha visto coinvolte ben 16 famiglie con bambini seguiti presso i Reparti di Pediatria di Trento e Rovereto, accompagnate dalle psicologhe di riferimento, per un totale di oltre 30 uscite nelle splendide cornici del Lago di Garda e, novità 2013, del Lago di Caldonazzo. Il progetto si è concluso con una festa a settembre, occasione per divertirsi e confrontare i vissuti e le emozioni di ciascuno.
Viva la soddisfazione di chi ha partecipato e degli organizzatori, data la complessità di gestire un progetto con un così elevato numero di soggetti coinvolti. Riportiamo le considerazioni della dr.ssa Franceschini, psicologa di riferimento per i pazienti dell’Ospedale di Rovereto, e della dr.ssa Sara Bellone, psicologa di riferimento per il Santa Chiara di Trento, oltre ai toccanti diari di bordo di alcuni bambini e familiari.
Le testimonianze delle psicologhe
I diari di bordo dei bambini e dei familiari
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Anche quest’anno, grazie all’AIL, abbiamo potuto ripetere l’esperienza della vela.
Quest’anno in modo diverso, siamo stati a Caldonazzo e abbiamo provato diverse esperienze, con tipi di barche diverse e una nuova disciplina, il sup, cioè il surf con pagaia. Le emozioni provate sono state tante. Sicuramente viste e sentite in modo diverso dal primo anno, fuori terapia, al secondo lo avevamo sentito più come un ritorno a una nuova vita, mentre quest’anno come una nuova esperienza di puro divertimento. Giulio e Simone si sono divertiti tantissimo con il sup e sicuramente ha permesso loro, soprattutto a Giulio che ha paura dell’acqua e di stare in mezzo al lago, di migliorare questo aspetto arrivando a tuffarsi e a prendere confidenza. Per noi genitori invece è stato un momento dedicato alla famiglia, al completo rilassamento, alle risate, al gioco, un “momento tutto nostro”.
Abbiamo trovato, come già lo scorso anno, una grande accoglienza da parte del personale dell’associazione Archè e vogliamo ringraziarli tutti.
Un caloroso abbraccio a Stefano, Tania, Adriano e a tutti gli altri.
Grazie infinite all’AIL per tutto il vostro GRANDE LAVORO.
Giulio, Simone, Mirta e Luca -
Durante la nostra breve esistenza, capita d’inciampare in gravi malattie anche se con presunzione pensiamo possano capitare solo “agli altri”. Quando poi, da queste malattie viene colpito un figlio è una vera tragedia. Fortunatamente esistono persone come la Dott.ssa Petrone, le infermiere Tiziana e Monica, la psicologa Franceschini, l’A.I.L., la cooperativa Archè con tanti volontari che alleggeriscono giornate che altrimenti sarebbero pesanti e deprimenti. L’uscita in barca è sempre una grande emozione. In questa occasione vorrei ringraziare tutti
coloro che rendono serene le giornate di Sofia nonostante la malattia.
Grazie per l’umanità e la professionalità con le quali ci seguite in un periodo difficile della nostra vita.La famiglia di Sofia
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